A Milano ho incontrato l’interior designer Alberto di Atelier Bellinzona. Il suo stile eclettico, carico e démodé mi ha sempre affascinata. Tende leopardate si affiancano con nonchalance a tessuti rigati in bianco e nero. E poi via libera a tonalità piene e intense, come il rosso e il verde.
“La mia passione per l’interior design direi che è innata” racconta Alberto. “Ho avuto la fortuna di avere una mamma che mi lasciava fare tutto quello che volevo. Quindi i vari spostamenti in casa Bellinzona erano un classico.”
Negli anni Novanta andavano molto di moda i fiori secchi e il muschio. La mamma di Alberto e le sue amiche si ritrovavano nella mansarda del condominio e preparavano delle composizioni. "E io le aiutavo". Le proposero al negozio L’Utile e Il Dilettevole, “era uno spazio magico in Via della Spiga a Milano”. Iniziarono a collaborare con Enrica Stabile (decoratrice di interni e anima di Solamente Giovedì) e sua sorella Elisabetta. “All’epoca L’Utile e il Dilettevole partecipava all’evento ‘Tre giorni per il giardino a Masino’. Mi ricordo quel bellissimo parco, arrivai lì, il giorno prima, per l’allestimento con cesti colmi di mughetti e fiori presi nel bosco. La Signora Enrica e sua sorella Elisabetta mi notarono e feci 1 mese di prova durante il periodo dell’allestimento per il Natale.”
Alberto rimase 16 anni presso L’Utile e il Dilettevole, di cui 10 in via della Spiga. Si occupava di allestimenti, di progettare drappeggi e tendaggi, di dipingere mobili, e molto altro… “ma per anni, dalla Signora Enrica, ero considerato un fiorista” dice sorridendo. “Ho un bellissimo ricordo di quel periodo. Erano anni diversi, tutto era diverso. Tutto era una novità. Bastava prendere due primule di campagna e metterle su un lettino di muschio ed era una rarità per Milano. Pur lavorandoci per me L'Utile e il Dilettevole rimaneva un posto magico. Guardavo le vetrine e pensavo: non posso credere di lavorare qui dentro.”
Sei anni fa Alberto Bellinzona decise di aprire un suo atelier al numero 29 di via Carlo Farini, nascosto tra i cortili di Milano: “Da tanti anni, 22 ormai, quasi mi vergogno a dirlo, vado in vacanza su un isoletta della Francia. È il mio ‘paradis sur terre’. Nell’estate del 2013 capii che era il momento di cambiare qualcosa nella mia vita. Lasciai la mia casa a Milano e partii per Berlino (città che non mi è piaciuta e mai mi piacerà), e ci restai per 7 mesi. Una volta tornato a Milano acquistai un interno cortile in via Farini (dove tutt'ora risiede l'Atelier Bellinzona). Inizialmente fu anche la mia abitazione, poi trovai un appartamento al piano di sopra.”
Il suo stile eclettico combina colori forti e carichi. “Tendo un po’ a caricare troppo non solo con i colori ma anche con le quantità”. Alberto rasenta il kitsch anche se non ci cade mai. La sua musa ispiratrice? “Anni fa ho letto un articolo di una decoratrice francese degli anni Cinquanta, Madeleine Castaing. E tutt’ora sono innamorato del suo stile, che sicuramente mi ha influenzato tantissimo, fin troppo.” Come dargli torto… Madeleine Castaing è una delle designer più raffinate ed eclettiche di tutti i tempi. Fu battezzata “diva della decorazione”. Il suo carisma fu tale che le venne dedicata persino una tonalità: il Castaing Blu.
Di base Alberto utilizza il bianco, il nero, il rosso e il verde: "Il verde può essere smeraldo o turchese. Il turchese lo usava tantissimo anche Madeleine Castaing, e lo adoro." E per quanto riguarda i tessuti? Sì ai rigati, dal righino al rigone: “Li uso come fossero il bianco. Stanno bene con tutto. E poi qualche cuscino floreale qua e là, ma potente e ‘cattivo’, non lezioso”.
Cosa non può mancare in una casa secondo Alberto? “In fin dei conti sono molto classico nella disposizione della casa. Una parete con un divano (anche se non amo i divani, soprattutto quelli che occupano tutta una parete, preferisco un letto con sponde in paglia di Vienna), ai lati due tavolini, una coppia di lampade e uno specchio. Di base i miei allestimenti sono caratterizzati da simmetrie”.
Da cosa non riesce a separarsi? “Dalla collezione di ritratti di uomini, oli o acquarelli, che ho in soggiorno. Dai nudi, disegni in bianco e nero, che sono nella mia camera da letto” afferma in modo deciso Alberto. “Il bagno e la cucina di casa mia sono sempre stati un po’ più ‘kitschettoni’. In bagno ci sono Santi e Madonne. In cucina di tutto e di più. Riassumendo potrei dire che in cucina c’è la mia estate: il mare, le ceramiche, una collezione di marinai anni Cinquanta in plastica, le righe… insomma la cucina è un macello!” dice Alberto Bellinzona sorridendo. “In onore di Madeleine Castaing ho messo la tappezzeria leopardata (Madeleine Castaing aveva tappezzato di leopardo tutta la casa di Jean Cocteau).”
www.atelierbellinzona.com Via Carlo Farini, 29 - Milano Follow my travel tips: INSTAGRAM @slowlivinghideaway Interiors Atelier Bellinzona - Ristruttuazione e progetto architettonico Arch. Simona Oberti