Rivivere le esperienze dei Grand Tour settecenteschi all’Oltrarno Splendid. Ai piani più alti di un palazzo nobiliare del XVI secolo. Sulla storica Via dei Serragli, in uno dei quartieri più autentici di Firenze, l’Oltrarno appunto.
Intonaci originali, pavimenti in terracotta e vecchie superfici si affiancano a mobili di modernariato e a monumentali carte geografiche di Roberto Almagià. Lassù, una stanza guarda ai tetti fiorentini.
Pareti affrescate tornano a rivedere la luce. Una tappezzeria Toile de Jouy di 200 anni fa avvolge un’intera stanza. Nel bagno una versione moderna della carta da parati di Timorous Beasties cattura lo sguardo: da guardare e riguardare.
E poi: mobili degli anni Sessanta, opere d’arte contemporanee, lampade industriali e scritte calligrafiche al neon. Sono quelle realizzate da Betty Soldi, co-proprietaria del Bed & Breakfast Oltrarno Splendid insieme al marito Matteo Perduca.
Quattordici camere. L’una diversa dall’altra: «Perché dipende da cosa trovi» spiega Betty Soldi. «Il boutique bed and breakfast Oltrarno Splendid celebra i Grand Tour del XVII e XVIII secolo. Quando gli aristocratici viaggiavano in Italia per conoscere la cultura, l’arte e la bellezza. Epoca in cui si mandavano le cartoline per condividere un’esperienza, una nuova scoperta».
Dettagli eclettici portano alla memoria vecchie storie e incoraggiano nuove idee. Il motto? Wake up and dream: «Quando ti svegli sei in un luogo un po’ sognante e nostalgico. Ricco di ispirazione. Ci piace il pensiero che la gente porti via con sé delle idee».
L’Oltrarno Splendid è un luogo di scambio e di incontro tra persone affini, amanti della qualità e del recupero. Quelle che sanno apprezzare il vecchio per costruire qualcosa di nuovo. E soprattutto che vanno oltre il fiume Arno per scoprire la Firenze più autentica e insolita.
«Gli hotel tradizionali di Firenze sono spesso polverosi oppure troppo costosi. Volevamo creare un hotel dove a noi piacerebbe andare. Qualcosa di stimolante, e anche un po’ nostalgico, in cui far confluire le nostre passioni per l’arte e per il modernariato» racconta Betty Soldi.
«Abbiamo appeso i menu dei nostri viaggi su un muro. Spesso si crea uno scambio con i clienti dell’hotel che magari sono stati negli stessi ristoranti. Perché appendere una stampa acquistata all’Ikea, solo perché qualcun altro ci dice che è da appendere? Appendiamo i nostri ricordi, ciò che ci ha procurato delle emozioni. E condividiamo ricordi ed emozioni con gli altri».
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