Le prime cose che si notano quando si entra al Valdirose, appena fuori Firenze, sono le collezioni di oggetti vintage e le composizioni floreali. L’aria emana un profumo di caffè e torte fatte in case. I mercatini delle pulci, i fiori e la cucina, le tre passioni di Irene Berni.
Combinare questi ingredienti è una bella sfida. Raccogliere erbe spontanee e scarti di potature, per impreziosire bottigliette e catini di zinco. Scegliere prodotti di stagione e delizie locali, per cucinare crostate e biscotti. Sperimentare, costruire e smontare, per creare ogni giorno un’atmosfera diversa, raffinata e unica. È una cosa che viene facile e naturale a Irene Berni. Perché il Valdirose è un modo per esprimere la sua creatività.
Irene crea angoli di poesia. Paolo, suo marito, è amico, amante e complice. Intrattiene gli ospiti con garbo e savoir-faire. Fa, briga e disfa. Come quando con dei vecchi rocchetti in legno ha creato una base di una lampada. Il nonno Giovanni ha un sorriso contagioso e l’occhio attento di chi sa dare buoni consigli. Autenticità, familiarità e spontaneità. Per questo al Valdirose ci si sente a casa.
Piatti francesi in terre de fer, posate in argento e bicchieri vintage: la giornata inizia con una colazione fatta in casa nella veranda. Uno spazio luminoso dove godersi le prime luci del mattino, sfogliando il giornale. Qui il ritmo è lento, le piccole cose riacquistano valore. Dettagli charmant aprono l’armadio dei ricordi.
La palette neutra delle camere invita al riposo. Cuscini a righe si affiancano a lenzuola di lino e pizzi. Qualche colore più scuro qua e là per creare movimento. E poi via libera a mobili di un tempo e oggetti scovati in giro per mercatini d’antiquariato.
(Camera doppia in BB a partire da euro 115,00).
Il Valdirose è lo specchio e l’anima di Irene Berni. Ho chiesto alla Signora Valdirose, così viene chiamata, di raccontarmi qualcosa in più.
Il Valdirose è sempre stata una casa aperta. Un punto di riferimento per amici e parenti. Pensammo a un modo per tenerla in vita. Nacque così, spontaneamente, l’idea di aprire un Bed and Breakfast.
Semplice, familiare e spontaneo.
Questa casa ha ormai delle caratteristiche talmente ben delineate che spesso definisco il suo stile come ‘stile valdirose’. Ogni oggetto che entra nelle nostre stanze è amato e scelto. Non seguo nessuna corrente in particolare, ma il mio istinto e i ricordi che suscita in me.
Tutto! Infatti non mi dispiace quando vengo chiamata ‘Valdirose’ anziché ‘Irene’ 🙂
La luce buona.
Amo fare tutto ciò che stimola la mia creatività. Sono una curiosa e una donna che si mette alla prova.
Credo nella positività e nella gratitudine.
Il fatto che ogni giorno sia diverso e che mi porti a conoscere tante persone diverse.
Sicuramente l’esperienza con Cook mi ha insegnato e continua a insegnarmi tanto. Grazie al team prendo fiducia in me stessa e la forza di fare cose nuove. Il più divertente? Il primo libro: ‘Quello che piace a Irene’.
Penso sempre di fare troppe cose. E ne faccio effettivamente tante. Ma credo anche di non riuscire a farle mai pienamente bene.
Quando quello che fai ti fa stare bene, allora ha un senso. Se poi si riesce a far star bene anche gli altri allora...
Gli errori e gli insuccessi. Quando fallisco sento riaccendersi il desiderio di migliorare e andare avanti. Quando va tutto bene invece resto statica. Un errore che spesso si commette all’inizio è quello di non dare un valore, anche monetario, al proprio lavoro e al tempo che si dedica a farlo.
Armarsi di determinazione, costanza, umiltà, curiosità ed entusiasmo.
Un libro che parla del B&B Valdirose.
Location: @valdirose
Dress: @serena_camarlinghi
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