Fait Maison nasce da una passione radicata nell’infanzia. Quella di Maria Cristina Roncali, la fondatrice del marchio. La mamma sarta le ha trasmesso l’amore per l’arte sartoriale. E, ancora più, per il recupero creativo.
«Quando ho arredato la mia dimora, mi sono follemente innamorata della decorazione d’interni in stile country. Così la mia casa è divenuta anche l’atelier di Fait Maison» racconta Maria Cristina Roncali.
Oggi dietro a Fait Maison ci sono due anime. A Cristina si è affiancata Ines Maiolino, con anni di esperienza nel settore dell’arredamento tessile: «Le idee nascono tra un impegno domestico e l’altro. Cerchiamo di trovare soluzioni creative e funzionalità per il nostro quotidiano» commentano Maria Cristina e Ines.
Tessuti rari, realizzati con la sapienza artigianale di epoche passate. Scovati grazie a una sapiente ricerca, fatta di contatti tra collezionisti e mercatini d’antiquariato. Talvolta tinti con polveri naturali: «Abbiamo dei tessuti a telaio artigianale datati dal 1800 fino agli anni ’50, prodotti con canapa o lino a seconda della loro ubicazione geografica (canapa Italiana o dall’Est/Nord Europa). I lini tedeschi, alcuni dei quali rigati, furono utilizzati come basi per stirare sulle tavole di legno» spiegano Maria Cristina e Ines.
In tempi passati il riutilizzo e il riciclo erano di fondamentale importanza. Un concetto oggi più che mai tornato alla ribalta per la sua importanza. Fait Maison affonda così le sue radici nelle tradizioni. E cerca di dare loro una continuità in futuro, trasmettendo i valori di durabilità e di estetica di un tempo: «Per far durare i tessuti nel tempo bisogna utilizzare saponi naturali, come quello di Marsiglia, e ammorbidenti non aggressivi».
L’industrializzazione non ha di certo agevolato l’artigianato. Anche se si intravede un ritorno alla ricerca dell’unicità del prodotto artigianale: «Il futuro che auspichiamo per il nostro settore è quello di poter contare su un pubblico consapevole dell’unicità, della durevolezza del materiale, come anche del valore aggiunto che ogni artigiano porta alla sua creazione, non solamente come prodotto ma come idea, nel nostro caso ‘sostenibile’».
I canali di distribuzione? «Prima dell’emergenza Covid-19 partecipavamo a eventi in villa dedicati all’artigianato di alto livello, adesso abbiamo scelto Etsy come primo passo per le nostre vendite online. È possibile affittare i nostri prodotti da utilizzare come props per set fotografici. Amiamo arredare luoghi particolari come B&B e ville storiche, affiancando i clienti in merito alla scelta dell’arredamento tessile. Ci occupiamo di table setting, ma anche di biancheria per la casa, di tende, di cuscini e di rivestimenti. In questo momento siamo in trattativa per la vendita su piattaforme online come Atelier Francesca Migone e Flomour Italy» concludono Maria Cristina e Ines.
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