Cementine anni Trenta recuperate in Val Tidone, interruttori tedeschi in ceramica bianca e bakelite, pampilles francesi, ceramiche fatte a mano e solai in legno sabbiati con il bicarbonato: non è la mia prima volta in Veneto a Villa 61 – Maison de Campagne e ogni volta è pura magia. “Le cementine (10 bancali) le abbiamo acquistate da un signore nel piacentino che munito di scalpello elettrico le restaura una ad una” raccontano i proprietari di casa, Eleonore, francese e appassionata di cucina, interior design e mercatini dell’usato, e Massimo, bellunese, architetto e graphic designer.
Tutti gli spazi sono decorati con pezzi d’antan, tesori di famiglia, come la Madonna in legno (uno dei pochi oggetti tramandati nella famiglia di Eleonore), oppure selezionati con cura nei mercatini d’antiquariato, che donano quel tocco rustico e raffinato che ci piace tanto. Ognuno con la propria storia da raccontare, e sapientemente rimessi a nuovo da Eleonore e Massimo: “I mobili e i complementi d'arredo sono il frutto della nostra ricerca, giravamo i mercatini dell'Italia e della Francia ancora prima di avere casa. Ogni oggetto ha la sua storia, ci ricordiamo esattamente dove è stato preso... e poi come è stato restaurato! L’obiettivo è quello di ridare vita e dignità a oggetti ormai dimenticati”.
Ogni porta conduce a un’atmosfera da favola. E anche le porte hanno una storia da raccontare, dal portone di ingresso di fine Settence alle porte recuperate nel vecchio ospedale di Belluno. “L'unica porta che abbiamo mantenuto dal vecchio edificio e che rappresenta anche Villa 61 (dalla quale poi è stato creato il nostro logo) è quella dell'ingresso alla camera Lumiere, impreziosita dall'inferriata recuperata in un mercatino che calzava alla perfezione”. E poi decori handmade, che aprono le porte della creatività e fanno venire voglia di creare con le proprie mani corone di fiori, poesie in fil di ferro ed erbari dal sapore di un tempo.
Qui si vivono i ritmi lenti della campagna, tra aperitivi in giardino, cibi genuini e panorami mai uguali. Eh sì perché un altro pezzo forte di Villa 61 è il panorama sulle Dolomiti, che spazia dalle vette feltrine alla conca dell’Alpago. Un vero e proprio rifugio lontano dalla confusione di tutti i giorni, dove si respirano calma e serenità, dove ritrovare sé stessi grazie al contatto con la natura e le belle cose, quelle autentiche.
Il benvenuto è con l’acqua profumata alle rose. La colazione è una vera e propria coccola, con le torte di Eleonore: torte semplici e rustiche che ricordano le domeniche dalla nonna. E poi la granola, le marmellate, lo yogurt: tutto fatto 'maison'. Da bere il succo di mele di Mel e la spremuta di arance fresca. E a casa di una Madame francese non possono mancare i croissant al burro e la tarte tatin (deliziosa!).
La mia camera preferita? Nei toni del bianco, beige e grigio-azzurro Gustavien, la camera Lumière è stata il mio colpo di fulmine (adoro les pampilles a fianco ai letti!).
E poi c’è la camera Romance, con vista sulle Dolomiti, un tuffo nelle nuance del beige affiancate al viola melanzana. Meravigliosa l’antica testiera in ferro dei primi Novecento, affiancata da due lampade a soffitto in vetro di Murano nero.
“La palette cromatica doveva essere sulle tonalità pastello, tonalità naturali che si abbinassero alla perfezione con il legno grezzo e l'argilla” racconta Eleonore.
Un’altra curiosità sono gli intonaci in argilla cruda, nota per le sue proprietà traspiranti, igroregolatrici e anallergiche.
E poi c’è il vecchio fienile… Qui si organizzano matrimoni, eventi e workshop, che spaziano dalle ceramiche fatte a mano con Maruska Fiengo, al corso di fotografia con Alberto Bogo fino ai quadretti con erbe essiccate di Ery Terapiacasa.
Come nasce Villa61 Maison de Campagne a Limana, Belluno
“Sono francese ma i miei nonni materni sono originari della Val Belluna, quindi ho sempre visto questo territorio incredibile con ‘occhi da forestiero’. Mi piace stare a contatto con le persone e il mio carattere socievole ed estroverso mi ha portata ad avere voglia di condividere queste meraviglie – tante delle quali scoperte grazie al mio precedente lavoro nell’editoria del turismo - con altre persone. In Francia siamo abituati alle Maison d'hôtes e a una cura particolare della casa. Ho voluto portare qui a Limana, in provincia di Belluno, in Veneto, questa tipologia di ospitalità. Per due anni ho gestito un ristorante in un edificio storico del 1400, che mi ha permesso di sperimentare l’ospitalità. E ho capito che questa era la mia strada…” racconta Eleonore.
“Da tempo cercavamo una dimora che in parte potesse diventare attività ricettiva. Ci siamo innamorati quando abbiamo visto questo rustico di fine’800, quasi divorato da un bosco di acacie, con una vista impareggiabile sulle Dolomiti. La vista sulle nostre amate Dolomiti era la condizione sine qua non per scegliere la nostra casa”. E poi la tipologia di sasso a vista, con le pietre angolari squadrate a mano e con archetti in mattoni sopra tutte le finestre: “per essere un rustico era molto signorile”.
E così ebbero inizio i lavori di recupero, i risanamenti e i disboscamenti. “Il restauro abbraccia i criteri di bioarchitettura. Attenzione quindi ai materiali naturali come il cappotto termico in fibra di legno e l’intonaco in argilla”.
La casa era ancora abitata da uno dei due fratelli proprietari: “Entrando è stato come fare un salto indietro nel tempo, all'inizio del 900: gli arredi, i letti ancora fatti, era rimasto tutto intatto, tutto così com'era dagli anni ‘80. Il vecchio proprietario non aveva toccato niente nella parte di suo fratello (emigrato in Svizzera): aveva solo aggiunto delle ciotole per le perdite d'acqua dal tetto, ciotole e vecchie pentole ovunque!”.
Eleonore è appassionata di interior design fin da quanto era bambina. Merito di sua mamma che l'ha cresciuta in mezzo ad allestimenti da favola, fiori e savoir-faire francese. Il segreto dell’interior design? “Saper ascoltare la casa! Spesso ci sono cose che ci piacciono ma non sono adeguate alla casa in cui viviamo, bisogna saper ascoltare la casa per creare uno stile armonico e vincente”. Tra gli interior designer preferiti di Eleonore, Paola Navone “perché riesce a recuperare materiali antichi e abbinarli con il moderno”. “I miei account instagram preferiti da cui prendere ispirazione? @_foodstories_(oppure @_designtales_) e @saarmanche. Hanno uno stile ‘vintage’ ma anche minimal. Nel fienile che stiamo arredando vorrei mettere dei bei pezzi, senza esagerare nella quantità. Per dare leggerezza agli ambienti…”.
I cinque elementi indispensabili per creare l'atmosfera perfetta a casa propria? "La luce! Non intendo quella naturale ma quella artificiale. Scegliere bene i punti luce e la tipologia della luce è fondamentale, soprattutto in inverno quando si vive di luce artificiale. Poi non possono mancare i cuscini, una poltrona per leggere, una bella cucina e un grande tavolo da pranzo in cui stare tutti insieme!"
I mercatini d'antiquariato da non perdere in Veneto, secondo Eleonore, sono quello di Badoere (la prima domenica del mese), di Portobuffolè (la seconda domenica del mese), di Feltre (la seconda domenica del mese).
Tre aggettivi con cui descrivere Villa 61 – Maison de Campagne? “’Unica’ perché ce n’è solo una con queste caratteristiche architettoniche e in questa posizione. ‘Autentica’ perché abbiamo seguito criteri molto elevati per ristrutturarla. ‘Originale’ perché nell’interior decor c’è un tocco francese” spiega Eleonore.
I progetti futuri? “In futuro vorremmo ricavare nella vecchia porcilaia una piccola zona benessere con sauna e vasca fredda, e al suo esterno un solarium con vista Dolomiti”. Non vedo l’ora!
I consigli di Eleonore su cosa visitare nelle vicinanze sono da 10 e lode. Se richiesto, orchestra l’organizzazione del viaggio curando il minimo dettaglio. I 10 (anzi 11) luoghi da non perdere:
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