Vivere i ritmi lenti di una piccola isola del Mar Tirreno a La Guardia Hotel. Un’eco-struttura fronte mare in cui sperimentare i piaceri della dolce vita. Materiali naturali si affiancano a tonalità calde per rendere il contatto con l’ambiente ancora più stretto.
Cosa fare. Passeggiare tra i vigneti estremi. Tuffarsi nelle acque turchesi premiate con il riconoscimento delle 5 vele da Legambiente per 10 anni consecutivi. Perdersi tra i vicoli di Giglio Castello, l'unico borgo medioevale italiano circondato da mura su un'isola. Scoprire le calette più nascoste con un tour in barca. E ancora: windsurf, kayak e snorkeling in riva al mare e immersioni subacquee tra coralli, praterie di posidonia e distese di gorgonie.
Suite con vista mare. La Guardia. Così si chiama l’hotel. Per richiamare il fatto che si trova all’ingresso del porto. Luogo ideale per monitorare il mare e la navigazione. «Dalla nostra terrazza ci si sente un po’ di vedetta sui mari dell’Arcipelago Toscano» racconta Flaminia Pérez del Castillo, Owner & General Manager di La Guardia Hotel.
Ritmi lenti e contatto stretto con la natura. Anche nel design. Legno, pietra, cemento. «Superfici autentiche e imperfette, ma di grande bellezza, proprio come quelle dell’isola che ci ospita» spiega Flaminia. «I mobili, ad esempio, sono realizzati in legno partendo da alcune essenze della Maremma». Ho chiesto a Flaminia Pérez del Castillo di raccontarmi qualche curiosità in più.
La Guardia è un design hotel che propone un lusso informale, un luogo essenziale ma curato dove riconnettersi con la natura e ritmi più lenti. Ed è proprio quello che cercavamo mio marito ed io quando decidemmo di lasciare Roma e le nostre agenzie di pubblicità per tuffarci in questa avventura.
Costruito nel 1956 sulle tracce di un’antica cava di granito di epoca romana, sopra la spiaggia dello Scalettino, l’hotel La Guardia domina il porto dell’isola. Audrey Hepburn passò di qui negli anni Cinquanta, come molti altri protagonisti della dolce vita. Nel 2012 l’hotel diventò centro operativo per soccorrere la nave da crociera Concordia che naufragò lì di fronte. Mio marito ed io lo acquistammo e trasformammo in un buen retiro mediterraneo nel 2019.
Cerchiamo di ridurre il nostro impatto sull’ambiente con azioni concrete: abolizione della plastica monouso, utilizzo solo di carta riciclata, acqua calda ottenuta da pannelli solari, cibo da fornitori locali, possibilmente biologici. Promuoviamo inoltre la mobilità sostenibile, incentivando l’uso delle biciclette elettriche e le escursioni a piedi.
Il nostro ristorante esplora e ripropone la cultura gastronomica delle isole minori del Mediterraneo. La cucina isolana, sia essa italiana, greca o spagnola, ha tanti elementi in comune e si basa sulla semplicità delle ricette (una necessità, se si considera la difficoltà a reperire le provviste), privilegiando il pesce locale e gli ortaggi di stagione. La nostra cantina offre oltre 50 etichette provenienti dalle isole: Salina, Ischia, Capri, Elba, Giglio ma anche Ibiza o Santorini, sempre piccole produzioni realizzate a mano e per questo definite “eroiche”. Un viaggio nel viaggio.
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