Immense prairie between blacks rhinos, hyenas, lions and hippos. From Ngorongoro Crater Lodge breathtaking views of the caldera.
Una delle caldere più vaste del mondo (tra quelle che non ospitano un lago), il cratere Ngorongoro ha un’ampiezza di 19 km e una superficie di 264 kmq. Branchi di bufali, leoni, elefanti ed erbivori, come gnu, gazzelle e zebre, si aggirano in questa immensa prateria primordiale, tra paludi e foreste di acacie. Qui si possono vedere anche i rinoceronti neri (se ne contano circa 25), mentre numerosi ippopotami popolano l’area intorno alle Ngoitoktok Springs, dove ci si può rilassare giù dalle jeep e fare un bel picnic.
Altro spettacolo da non perdere è il corteggiamento dello struzzo con la sua famosa danza. Eh sì perché il maschio, riconoscibile dal piumaggio nero, con le ali e la coda bianche, quando trova la sua lei (color marrone scuro con ali e coda grigiastre), inizia una fase di corteggiamento davvero simpatica: si butta al suolo, muove il collo, apre le ali e agita le spettacolari penne primarie.
I re del Ngorongoro Crater? Sono le iene. In questa area se ne contano oltre 400, contro il centinaio di leoni. I ghepardi, invece, sono praticamente inesistenti perché sono cacciati via dagli altri predatori.
Ngorongoro Crater Lodge
Si trova arroccato sull’orlo dell’enorme cratere ed è uno degli hotel più famosi del mondo. Progettato dall’architetto italiano Silvio Rech e dal designer Chris Brown, Ngorongoro Crater Lodge è l’espressione di un mix di culture dove la costruzione tradizionale incontra l’eccentrico safari barocco. Bamboo e legno sono sovrastati da tetti realizzati con strati di foglie di banana. La povertà degli esterni è in contrasto con la ricchezza degli interni: mobili in legno intarsiato, lampadari di cristallo, tende di seta e cuscini di broccato. Spettacolare il bar costruito sull’albero, per un aperitivo o una cena speciale.
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