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30 Agosto 2016

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Marrakech

La città dei portoni, quasi invisibili dall’esterno, ma che conducono a palazzi e cortili sontuosi e lussureggianti

Dal dar più antico della medina ai cortili verdeggianti, fino ai prodotti made in Marocco e alle gourmandise tipiche: il fascino dello sfarzo nascosto di Marrakech.

Jemaa el Fna

Incantatori di serpenti, maghi e musicisti di gnaoua: la piazza Jemaa el Fna è un palcoscenico a cielo aperto, definito dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità. La migliore veduta della piazza si ha dal primo piano del fatiscente Grand Balcon du Café Glacier. Dopo aver fatto un giro nella piazza, godetevi una passeggiata fino al Minareto della Koutoubia, il simbolo di Marrakech, alto più di 70 metri. Lungo il percorso, da non perdere i calèche dal sapore boho chic: pizzi e frange si combinano con le sedute fucsia e la struttura verde acceso.

I Souq

Un labirinto di negozi, in vie strette e iper trafficate da persone, motorette e asini che trasportano i carretti. Da quello delle spezie a quello della trasformazione delle pelli, fino a quello dedicato alle babouche (le tipiche babbucce marocchine, da comprare da Au Fil d’Or): i Souq sono i famosi "mercati" di Marrakech. Ci sono buoni affari, ma anche tante "cineserie", quindi dedicateci il giusto tempo.

Prodotti marocchini ma con un twist occidentale da Kifkif (borse in pelle, bijoux, bicchieri e ceramiche). Babouche, plaid e tovaglie: Michi (21 Souq Kchachbia) è una piccola e raffinata boutique gestita da una coppia marocchino-giapponese. Tappeti, ceramiche, corbeille e bicchieri in vetro soffiato da Chabi Chic. Confezioni regalo davvero deliziose da L’Art du Bain, un piccolo negozio che vende prodotti artigianali da bagno: scrub, oli, saponi artigianali... Caftani ma soprattutto tende e tovaglie ricamate a mano da La Maison du Caftan (65 rue Sidi el Yamani Mouassine). Per una pausa dall’affollatissimo souk, un classico indirizzo da globetrotter è Le Café des Epices, che si affaccia sulla piazza delle spezie.

Non troppo distante da centro di Marrakech, tappeti, lampade, mobili e molto altro: le celebrities e gli hotel della città acquistano mobili e oggetti artigianali marocchini da Moustapha Blaoui.

Da non perdere, in questa zona, la Medersa di Ali ben Youssef ricca in mosaici e pizzi di stucco. Questa scuola coranica del XIV secolo è uno dei pochi edifici religiosi aperti a chi non professa la fede islamica.

Jardin Majorelle

C’è chi ne parla entusiasta e chi ne rimane deluso: il Jardin Majorelle è un luogo paradisiaco, da vivere e rivivere. Già solo i colori sono una spinta di energia per lo spirito: il blu majorelle in contrasto con il giallo acceso e il verde della vegetazione esotica, ma anche le macchie colorate dei bougainville. E poi il canto degli uccelli e il fruscio dei bambù... J'adore!

Negli anni ’20/’30 il Jardin Majorelle e la sontuosa villa art déco situata all'interno del giardino erano la residenza privata e l’atelier del pittore lorenese che li fece costruire, Jacques Majorelle. Non si tratta di un giardino arabo-andaluso, ma di una raccolta di centinaia di piante esotiche, nata dall’amore del fondatore esperto in botanica. Quasi in rovina, la villa e i giardini furono acquistati nel 1980 da Yves Saint Laurent e Pierre Bergé, oggi sono uno dei siti più visitati della città. Bucolico il café Bousafsaf, dove gustarsi un tè alla menta ghiacciato.

Da non perdere qui vicino, i due negozi più belli della città. Abitini, cappelli, cestini, tovaglie e tazze in stile hipster marrocchino: 33 Rue Majorelle vende prodotti raffinati, rigorosamente Made in Marocco. Se siete in cerca di tappeti, non rinunciate a dare un’occhiata a quelli di Anitan: tappeti in lana realizzati a mano, boucharouit fatti con tessuti reciclati, ma anche caraffe in vetro soffiato, scodelle in terracotta e copriletti in lana impreziositi da pom pom.

La Kasbah + rue Riad Zitoun

Legni preziosi, patii verdeggianti e zellij: il Palais de la Bahia nacque alla fine del XIX da una storia d’amore del gran visir dei sultani alawiti Ahmed ben Moussa, che fece ampliare e trasformare la residenza realizzata dal padre (1860) in un sontuoso palazzo dedicato alla sua favorita, la bella (la bahia). Qui il visir conviveva con la bahia, quattro spose e 24 concubine.

Da visitare anche le Tombe dei Saaditi: nonostante si dica che non si debbono portare le ricchezze nella tomba, il sultano saadita del XVI secolo Ahmed el-Monsour ed-Dahbi si assicurò che la sua tomba fosse ricca in marmo di carrara e decorazioni fastose. Nella Kashbah c’è anche il Palazzo Reale, la residenza ufficiale dei sovrani, tra cui l’attuale re alawita Mohammed VI.

Relax nella SPA dell’hotel La Sultana, una vera oasi di benessere, o nella terrazza del caffè Un Déjeuner à Marrakech (2-4 Rue Kennaria, cnr Rue Riad Zitoun el-Jedid). Di fronte all'entrate del caffè, in una piazzetta di Rue Riad Zitoun el-Jadid, Jamade (Pl Douar Gradua) un delizioso negozietto vende prodotti made in Marocco, dalle tuniche alle pochette di pelle, fino ai bijoux e alle fragranze a base di piante autoctone marocchine. Tovaglie bordate da nappe colorate da Original Design, al numero 216 della stessa Rue. Tuniche ricamate da Aya’s Marrakech. Pozioni d’amore, spezie, olio di argan e tinte per tessuti nell’erboristeria Bab Agnaou.

Sidi Ghanem Industrial Area

I designer più in voga hanno gli showroom nella zona industriale di Sidi Ghanem. Dai cuscini serigrafati di Sissimorocco ai mobili e agli specchi firmati dal designer francese Laurence Landon, fino ai prodotti artigianali marocchini scovati dalla designer francese Corinne Bensimon’s, disponibili nella suo showroom Lilah Spirit. In cerca di giochi e accessori per bambini? Da non perdere Zid Zid Kids. Per le ceramiche e i tavoli in zelliges, il posto giusto è il “quartier des potiers” sulla Route d’Essaouira. Da tutt'altra parte (a sud di Marrakech) le cementine Made in Marocco rivisitate in chiave contemporanea. Da Popham Design.

Hammam

Vapori, luci soffuse e profumi speziati: il rituale dell’hammam è da provare! La Spa più esclusiva della città è quella dell’hotel La Mamounia, alla quale si può accedere anche se non si è clienti dell’hotel.

Qui c’è l’imbarazzo della scelta in quanto a trattamenti: dall'hammam tradizionale con sapone nero e scrub al massaggio all'olio di argan e fiori d'arancio. Dopo è possibile rilassarsi a bordo piscina, circondati da palme e giardini rigogliosi, o sui materassini bianchi della piscina interna in stile arabo.

Sapone nero all’eucalipto, argilla di rassoul, sali da bagno ai fiori d’arancio: l’indirizzo classico della medina è Le Bain du Marrakech, ma è meglio rifugiarsi nel più tranquillo e meno conosciuto Le Bain Bleu.

Le Palmeraie

Una gita in cammello nella Palmeraie: 16.000 ettari di terreno, in cui si nascondo ville e hotel da mille e una notte.

Una domenica da local

Volete provare l’emozione di vivere una domenica da local? Tutte le famiglie della città si danno appuntamento ai Jardins de la Menara, nella Ville Nouvelle. Passeggiare tra gli ulivi, dove coppie di innamorati si lasciano andare a simpatiche effusioni, ma soprattutto godetevi la meravigliosa vista sulle vette innevate dell’Atlante: i Jardins de la Menara sono l’archetipo del giardino marocchino.

Place to Eat

Uno degli indirizzi più famosi – e storici - della città (esiste sin dal 1925), è Le Grand Café de la Poste (all'angolo tra Boulevard el-Mansour Eddahbi e Avenue Imam Malik). Il pavimento a scacchi bianco e nero, la boiserie e la scala a doppia rampa: varcando la soglia del caffè si è catapultati nel passato coloniale della città. Le Grand Café de la Poste si trova nella Ville Nouvelle, dietro alla posta centrale. Da andare per colazione, un caffé o per un pranzo veloce a base di ceasar salad o club sandwich. Sempre nella ville nouvelle, gourmandise marocchine nella Pâtisserie Al-Jawda (11 Rue de la Liberté).

Un riad del XVIII secolo ospita invece uno dei ristoranti tipici più eleganti della medina, Le Foundouk: cous cous, tajine (ottima quella di vitello e prugne), dolci a base di mandorle, arancio e miele. Scegliete un tavolo sulla terrazza, illuminata da candele e lanterne arabe.

Il ristorante più trendy della medina è Le Jardin, ricavato da un edificio del XVII secolo: un patio ombreggiato da piante esotiche dal sapore boho chic, illuminato di sera da lanterne arabe. A sovrastare la piazza delle spezie, il ristorante Nomad: piatti marocchini rivisitati in chiave contemporanea, ma anche prelibatezze internazionali.

Una delle case più antiche, autentiche e meglio conservate della medina di Marrakech è il Dar Cherifa, nel quartiere Mouassine (il fashion district ottocentesco), oggi diventato un caffè letterario. Oltre a organizzare mostre e concerti, il Dar Charifa è un ottimo posto per godersi un cous cous a pranzo.

Alcove cubiche e vista sulle vette innevate dell’Altante dalla Terrasse des Épices, nella zona di Mouassine, dove si cucinano piatti marocchini e mediterranei. Da vedere anche Atay Cafe-Food: le poltrone realizzate con i tappetti reciclati, le cementine marocchine, ma anche i colori tenui e rilassanti della terrazza.

In rue Riad Zitoun Jdid al numero 42, La Famille non è solo un ristorante cosy con un rilassante giardino, ma anche un negozio: ceste in vimini, bijoux di Stephanie, specchi e vasi.

Place to Sleep

Artisti e designer, ma anche semplici amanti del buon gusto e del relax si danno appuntamento da El Fenn, nel quartiere di Mouassine, il più antico della Medina. Realizzato da Vanessa Branson, sorella di Richard Branson (fondatore della Virgin), l'hotel è un mix di arte, pezzi unici e colori vivaci, che miscelano sapientemente il design marocchino con dettagli occidentali. Da visitare anche la boutique.

A nord della medina, il Riad Dar Darma. Poco distante, la Maison de la Photographie, che ospita fotografie d’epoca in bianco e nero, e il mercatino delle pulci Bab El Khemis, dove acquistare le ceramiche verdi di tamegroute.

Un antico palazzo in stile coloniale, unisce sottili tracce di architettura moresca con dettagli del secondo Impero francese: il Riad de Tarabel è un ambiente raffinato e rilassante.

Per chi cerca la pace e la tranquillità, tra una lezione di yoga e una di fotografia, ma anche un boutique hotel di design dal sapore tribal chic, l'hotel Peacock Pavilions, immerso un uliveto, a circa 20/30 minuti in auto dal centro della città. Da non perdere lo shop, con les retrouvailles della proprietaria Maryam Montague, nonché designer americana e fondatrice del brand lifestyle #tribalchic, ma anche autrice del libro Marrakech by Design.

Molti hotel organizzano corsi di cucina, passeggiate a cavallo/cammello e gite nel deserto.

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Antonella Machet

JOURNALIST and STORYTELLER - Sono una giornalista e creo contenuti per siti web, social media e materiali promozionali. Mi piace raccontare storie con le parole, ma anche cogliere atmosfere magiche con la macchina fotografica.
https://slowlivinghideaway.com/2016/08/30/marrakech/Marrakech
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